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Il sarcoma da iniezione nel gatto: cos’è?

Il sarcoma da iniezione nel gatto è uno dei più frequenti tumori maligni che si può manifestare nei felini domestici. Nonostante il numero abbastanza elevato di casi ogni anno, molti proprietari di gatti ignorano l’esistenza di questa particolare forma tumorale. Vediamo allora cos’è il sarcoma da iniezione nel gatto, e come si presenta.

Cos'è il sarcoma da iniezione?

Nello specifico, questo tipo di tumore è definito fibrosarcoma. La denominazione utilizzata può spesso variare, per cui si parla generalmente di fibrosarcomi da iniezione, da inoculo o vaccinali.

I fibrosarcomi sono tumori che originano dal "tessuto connettivo", per intenderci quello che costituisce gran parte del nostro corpo e che comprende ad esempio ossa, cartilagini e legamenti. Le cellule neoplastiche possono svilupparsi in tutte le regioni del corpo, ma soprattutto a livello di collo e scapole, non a caso le aree maggiormente interessate dalle iniezioni di flebo, farmaci e vaccini.

Infatti, secondo alcuni studi scientifici eseguiti negli ultimi anni, sembrerebbe esistere una correlazione tra questa forma tumorale e le iniezioni, anche quelle più frequentemente effettuate ai felini. siringa iniezione antibiotico vaccino cortisone

Pertanto non è corretto parlare di sarcoma vaccinale. È più precisa invece la definizione di sarcoma da inoculo o da iniezione, proprio perché qualsiasi iniezione sottocutanea o intramuscolare potrebbe potenzialmente esporre il gatto al rischio che si instauri il tumore.

Allora perché si parla ancora di sarcoma vaccinale?

Questo termine è più utilizzato nei Paesi anglosassoni, dove negli anni passati era stata inizialmente dimostrata la comparsa dei primi fenomeni, in seguito all’introduzione dei vaccini specifici per questa specie, tutt’ora utilizzati.

In realtà i gatti che in passato venivano curati tramite farmaci iniettabili erano ben pochi, poiché si preferiva dare maggiore importanza alla cura degli animali da reddito o dei cani da caccia. L’eccezione principale era rappresentata proprio dai primi vaccini per gatti.

Inizialmente il sarcoma da iniezione era attribuito alla presenza di sostanze contenute all’interno dei vaccini, come l’idrossido d’alluminio ed altri composti oleosi.

Nel corso degli anni, invece, si è giunti a diverse conclusioni.

È stato così dimostrato che per potersi instaurare un tumore di questo tipo sono necessarie alcune condizioni chiave:

  • Il gatto deve avere una predisposizione genetica per il sarcoma indotto;

  • Qualsiasi vaccino o farmaco iniettabile potrebbe potenzialmente generare il sarcoma da iniezione nei gatti predisposti;

  • L’incidenza del fibrosarcoma da inoculo è maggiore nel caso di terapie prolungate mediante farmaci iniettabili o se i vaccini vengono ripetuti con maggiore frequenza;

  • Alcuni farmaci possono aumentare il rischio che si instauri il fibrosarcoma, come nel caso dei trattamenti prolungati con alcuni tipi di antibiotici e corticosteroidi;

  • I vaccini maggiormente correlati alla comparsa del sarcoma da iniezione sono quelli per la rabbia (che, però non viene più effettuato in Italia) ed per il virus della leucemia felina.

Alla luce di queste informazioni potrebbe sembrare che un gatto predisposto geneticamente a sviluppare questo tipo di tumore possa manifestarlo anche se venisse semplicemente bucata la pelle con un ago una sola volta. In realtà, la situazione è ben più complessa e non è così tragica. Se così fosse, infatti, nessuno vaccinerebbe o curerebbe con farmaci iniettabili il proprio gatto. Per causare la formazione del sarcoma vaccinale, è comunque necessario che ci siano più condizioni e situazioni concomitanti.

Come si presenta?

I fibrosarcomi da iniezione non generano metastasi, che rappresentano una delle principali caratteristiche dei tumori più letali.

Ma che cos’è di preciso una metastasi?

sarcoma iniezione vaccinale inoculo gatto

Quando le cellule neoplastiche si impiantano in una determinata area del corpo, può accadere che riescano a viaggiare all’interno dei vasi sanguigni, fino a raggiungere sedi più distanti da quella originaria. Una volta arrivate nella nuova area d’impianto, danno luogo a nuovi tumori, rendendo più difficile la loro eliminazione e favorendo la propria sopravvivenza, a discapito di quella dell’animale.

Questo sembrerebbe essere un punto a nostro favore.

I sarcomi da iniezione, tuttavia, devono la loro pericolosità ad altre caratteristiche specifiche.

Una volta che si sono insediate, le cellule tumorali possono facilmente espandersi lungo tutti i tessuti circostanti (se siamo sulla spalla, si diffonderanno su ossa e muscoli di questa zona), il che le rende davvero difficili da localizzare ed eliminare in maniera radicale.

Inoltre, questo tipo di tumore presenta un’elevata frequenza di recidive, ovvero del fatto che il tumore si ripresenta dopo un po' di tempo nello stesso punto.

Proprio perché per il veterinario non sempre è semplice riuscire a rimuovere completamente il tumore, può capitare che alcune cellule neoplastiche sfuggite all’intervento, si moltiplichino nuovamente.

Proprio per questo motivo, i gatti affetti dal sarcoma da iniezione spesso necessitano di molti interventi chirurgici per asportare il tessuto neoplastico. In alcuni casi, purtroppo, questo può aver raggiunto un livello di espansione talmente elevato da rendere impossibile una completa rimozione.

Si può prevenire?

Prima di tutto, evitare di vaccinare il proprio gatto non è assolutamente un buon metodo. Le vaccinazioni standard devono essere sempre eseguite. Mettere a rischio la salute del gatto in previsione di qualcosa che potrebbe verificarsi in futuro non avrebbe senso. iniezione vaccino al gatto nella piena inguine sarcoma

Al massimo, se il vostro gatto non ha alcun contatto con giardini, campagne o aree ipoteticamente frequentate da altri felini, potreste evitare di sottoporlo a vaccini non sempre necessari, come quello per la leucemia felina oppure riducendo i richiami degli altri vaccini ogni due anni. Chiedete sempre un consiglio al vostro veterinario se volete prendere in considerazione questa ipotesi.

Molti veterinari hanno smesso di inoculare farmaci e vaccini nella zona tra le scapole. Un ottimo consiglio, invece, è quello di eseguire le iniezioni nella piega inguinale.

Nell’area tra le scapole, infatti, esiste la possibilità che il tumore si localizzi a livello della spina dorsale o delle costole, rendendone impossibile l’asportazione. Nel caso della piega inguinale, invece, le cellule neoplastiche potrebbero generarsi a livello di un arto posteriore, che potrebbe nel peggiore dei casi essere amputato, senza compromettere la qualità della vita del gatto.

Se il vostro gatto avesse bisogno di una terapia specifica, potreste chiedere al vostro veterinario se lo stesso farmaco sia disponibile anche in forma di compresse o sciroppo. Limitare al minimo indispensabile le iniezioni, soprattutto nel caso di terapie prolungate, può essere un consiglio. Naturalmente, nel caso in cui fosse necessario ricorrere a flebo o farmaci iniettabili, non allarmatevi inutilmente ed affidatevi in maniera serena al vostro veterinario di fiducia. La salute del gatto viene prima di tutto.

Infine, un altro importante consiglio è quello di controllare spesso il vostro gatto, soprattutto nella zona del collo e delle scapole. Qualora doveste notare la presenza di piccoli noduli, sottoponete subito il vostro amico felino ad un’accurata visita dal veterinario. Questo può sembrare un consiglio scontato, ma purtroppo ci sono ancora proprietari che preferiscono rimandare le visite, mettendo decisamente a rischio la salute del proprio gatto.

È molto più semplice e sicuro rimuovere un tumore piccolo e non invasivo, piuttosto che aspettare che cresca in maniera esagerata e radicata.