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Il linguaggio non verbale del gatto: come interpretarlo

Comprendere il linguaggio non verbale del proprio gatto, può essere un passo in più per riuscire a vivere ancora più intensamente il rapporto tra proprietario e animale domestico. Vediamo come interpretarlo e quali sono gli atteggiamenti di base che bisogna sempre saper riconoscere.

“Al mio gatto manca solo la parola”. Questa è la frase che tutte le persone che vivono con un amico felino avranno pensato o detto almeno una volta. In realtà l’aspetto che stupisce di più del gatto, così come del cane, è che in realtà la parola proprio non gli serve. Per farsi capire, infatti, riesce a trovare diversi tipi di miagolii e tanti atteggiamenti e movimenti del proprio corpo. In particolare, il gatto associa ad ogni posizione delle orecchie, della coda o del corpo in generale ad uno stato d’animo specifico o comunque a qualcosa che vuole comunicarci.

Gli atteggiamenti

I movimenti della coda

Questi sono solo alcuni degli atteggiamenti più frequenti del gatto. Per poter comprendere meglio il suo linguaggio, si può anche analizzare la posizione di alcune singole parti del suo corpo. Una tra queste è la coda. Ma cosa ci dice il nostro gatto muovendo la coda?

Le espressioni del viso

Anche l’espressione del viso e l’orientamento delle orecchie possono aiutare a comprendere il linguaggio del gatto. Ad esempio:

Queste sono solo alcune delle possibili espressioni del gatto. Per poter conoscere al meglio il linguaggio del proprio gatto, basterà osservarlo e studiarlo giorno dopo giorno.

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